RECENSIONE: “Alis Grave Nil” di Barbara Schaer
Adesso voglio parlarvi di un romanzo autopubblicato su
Amazon da un’autrice emergente che ho avuto modo di avere ospite per un’intervista
“live” sul forum Scrittori della Notte; questo romanzo a mio avviso può mettere
a tacere le voci che sostengono che i romanzi autopubblicati sono ciarpame,
perché vi assicuro che “Alis Grave Nil” non lo è affatto.
Prima impressione
La copertina mi ha affascinata e ancora di più l’arcano
titolo, che ho scoperto leggendo derivare dal latino (il significato è “nulla è
pesante per chi ha le ali”) e che – questa ammissione mi mette un po’ in
imbarazzo – quando l’ho letto senza sapere che lingua fosse, l’ho letto con il
termine “grave” pronunciato all’inglese.
Okay, basta, passiamo oltre...
La trama
Sara è un’adolescente dalla vita difficile: i suoi
genitori sono morti in un incidente stradale in cui lei è stata l’unica
sopravvissuta, e adesso vive insieme alla sorella Rebecca, grazie al modesto
assegno di mantenimento che viene passato loro da una parente. Rebecca, di
pochi anni più grande di Sara, sembra detestarla e ritenerla colpevole dell’incidente
in cui i loro genitori – che a suo parere preferivano Sara a lei – sono morti;
proprio per questo si comporta sempre in modo piuttosto sgradevole nei suoi
confronti.
A causa delle loro precarie condizioni economiche Sara ha
dovuto cambiare scuola, lasciando l’istituto privato che frequentava per uno
pubblico, e si sente un po’ a disagio con i nuovi compagni, almeno finché una
di questi mostrerà un minimo di interesse nei suoi confronti, chiedendola di
accompagnarla a fare shopping.
È proprio in questa occasione che “per caso” Sara conosce
Eric, un ragazzo che le piace fin da subito, anche se si era sempre data l’obiettivo
di stare lontana dai ragazzi, dopo che un suo ex l’aveva lasciata per mettersi
insieme a Rebecca.
Quando Eric entra a far parte della sua vita, Sara non sa
cosa aspettarsi da lui, che talvolta sembra volerla mettere in pericolo e
spaventarla; guardando il suo profilo Facebook – grazie all’aiuto di una delle
amiche snob di Rebecca, l’unica che si comporta gentilmente nei suoi confronti –
inoltre vede fotografie di Eric e altri ragazzi, tutti accomunati da un
tatuaggio identico, e si convince che appartenga a una setta... Eric glielo
lascia pensare e le spiega che, proprio per la propria appartenenza a questa
setta, deve farle del male e quindi simula la sua morte...
Ma è davvero così o la questione è più complessa di
quanto sembri? E soprattutto come mai Eric sembra sapere tutto di lei? E che
collegamento c’è tra lui e l’incidente in cui i genitori di Sara sono morti?
Testo, struttura,
personaggi: valutazioni e commenti
Questo romanzo, dal punto di vista del testo, a mio
parere è scritto in maniera impeccabile: sempre scorrevole, mai troppo pesante,
invoglia a proseguire la lettura e dimostra che l’autrice ha curato molto il
proprio lavoro.
La suddivisione in capitoli è a mio parere sempre
coerente, mai troppo forzata, e ogni volta che un capitolo finiva in qualità di
lettrice sentivo il bisogno di andare avanti.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi,
a parte qualcuno che non viene molto approfondito (la maggior parte delle
amiche di Reb, che comunque hanno un ruolo marginale), gli altri mi sono
sembrati ben caratterizzati e mai troppo piatti. Tra loro ho apprezzato molto
la protagonista che, diversamente da altre protagoniste urban fantasy, agisce
anche in prima persona... a volte anche con effetti non previsti! Nel corso del
romanzo si evince comunque un cambiamento, in lei, che la porta a maturare e ad
accettare il proprio passato, anche se è doloroso.
Per il resto si tratta di un paranormal romance, quindi
non c’è da sorprendersi della presenza di un amore idealizzato, destinato a
durare nel tempo nonostante le grandi difficoltà, per il quale i protagonisti
sono pronti ad affrontare qualsiasi conseguenza. Questo romanzo, inoltre, è
caratterizzato da un’atmosfera quasi fiabesca: “Alis grave nil” può essere paragonato
a una fiaba a lieto fine, perché anche se non siamo più bambini abbiamo sempre
bisogno di fiabe che ci facciano sognare, a costo di allontanarci dai confini
della realtà.
È proprio l’atmosfera da fiaba, a mio parere, a costituire
il principale punto di forza. Mi spiego: in sua assenza ci si potrebbero porre delle
domande, specie relative a quegli elementi che di fantasy hanno poco, che il
lettore finisce per evitare. In un romanzo che volesse dimostrarsi troppo realistico
ci si potrebbe chiedere come possa Rebecca potersi permettere di proseguire gli
studi con la bassa somma di denaro che le viene passata, ci si potrebbe
chiedere se davvero una sorella maggiore potrebbe comportarsi a quel modo nei
confronti di Sara... ma è una fiaba, e in una fiaba non c’è bisogno che gli
elementi non fantastici debbano necessariamente attenersi alla realtà. A mio
avviso Barbara Schaer ha compreso ciò che ad altri autori non è stato ben
chiaro: le domande che i lettori si pongono, e che talvolta utilizzano per
mettere in piedi critiche negative, dipendono molto dal contesto nel quale
certi elementi sono inseriti.
Valutazione: 4/5
È una lettura che vi consiglio fortemente, non solo
perché l’autrice è italiana, ma perché a mio parere è veramente valida. Il romanzo
sa essere emozionante e mai troppo banale o scontato ed è sicuramente adatto a
chi cerca una storia che possa fare sognare.
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