“Non so più se ti amo”.
Ecco come inizia la storia. Quella di Giada, trentenne felicemente
appaiata con Stefano, conviventi da un paio d’anni, pronti sembra a fare
il grande passo. Il passo lungo, di chi sta per decidere di passare il
resto della propria vita insieme, cucinando arrosti la domenica, con
suoceri annessi.
O forse questo è ciò che Giada si aspetta. Ma una sola frase distrugge
qualsiasi tipo di spumeggiante futuro la nostra protagonista abbia in
mente. Perché a fare il grande tuffo, quel carpiato doppio e forse anche
triplo non si può certo essere da soli.

A rimarcare la spiacevole realtà è Giorgia, la sorella di Giada, da cui la nostra eroina si trasferisce.
“Le pause di riflessione non esistono. Sono un modo carino per dirti che è meglio se ti levi di torno perché il tempo dell’amore è finito e sta per iniziare quello delle lacrime, delle telefonate senza risposta e degli appuntamenti rimandati.”
Quindi se hai il cuore infranto, se tutti i tuoi sogni sono andati in
pezzi, se il tuo lui per la vita ha deciso che la sua di vita d’ora in
avanti se la gestirà da solo, non puoi fare altro che dimenticare il
dispiacere facendo qualcosa di davvero stupido. Ad esempio? Tapparsi da
diva, calzare un tacco dodici e buttarsi in mezzo a una festa, bevendo
fino alla nausea, nella speranza di trovare un degno rimpiazzo del
Principe Azzurro. O qualcosa che possa assomigliargli almeno per un paio
d’ore.
Peccato che Giada vestita da Trilly, più che da diva, incappi in uno dei
peggiori Principi Azzurri delle fiabe. Il tipo palestrato bello e
dannato e con la barba incolta che esce con tre Principesse a sera e
nemmeno si ricorda il nome di una delle tre. Non che sia necessario,
comunque. Il Principe di nome fa Sebastiano. Ed è un dipendente
dell’agenzia investigativa di Giorgia. Guarda caso. Il loro primo
incontro non è dei migliori. Ma al secondo, quando la nostra eroina
scopre il tradimento del fidanzato (che si sollazza con una modella già
da
tempo), ubriaca fino al cuoio capelluto ci finisce a letto.
tempo), ubriaca fino al cuoio capelluto ci finisce a letto.
Nottata pirotecnica di cui, nemmeno a dirlo, Giada non si ricorda un
beneamata cippa. Un vero incredibile peccato perché a detta di
Sebastiano hanno fatto il miglior sesso della sua vita. Non quella
di Sebastiano – che modesto gentiluomo – ma quella di Giada. Una notte
di sesso sfrenato con un perfetto sconosciuto, ecco cosa serve a un
cuore infranto per dimenticare un ex fidanzato fedifrago.
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“La verità è che finché si è dentro a una storia, finché si è innamorati di qualcuno e il senso di perdita è tale da assomigliare a una voragine che ghigna sotto ai tuoi piedi pronta a divorarti, si è disposti a tutto, persino a negare l’evidenza o a rinunciare ai propri desideri pur di stare meglio. Pur di essere di nuovo riamati”
Mai parole furono più vere.
Il tradimento? Fa seguito a quel “Posso spiegarti” con lui cerca la biancheria intima e tenta di guadagnare
tempo. L’orgoglio? Chi lo conosce. L’amor proprio? Una banale invenzione. Le bugie? Le diciamo tutti. Esiste solo lui, l’amore, quell’amore che abbiamo cullato, venerato immaginando fosse per sempre. Non
riusciamo nemmeno a sentirci ferite, tradite umiliate. Non contempliamo
l’idea che forse l’amore era un tantino a senso unico e che se quel
qualcuno ci ha mollate per un’altra, forse non ci amava poi così tanto.
tempo. L’orgoglio? Chi lo conosce. L’amor proprio? Una banale invenzione. Le bugie? Le diciamo tutti. Esiste solo lui, l’amore, quell’amore che abbiamo cullato, venerato immaginando fosse per sempre. Non
Tant’è. Si prova il tutto per tutto. Pur di recuperare, di riacciuffare
il nostro promesso, o le promesse che noi stesse ci siamo fatte, in
previsione di un futuro perfetto e felice con un anello al dito.
E’ Sebastiano tuttavia a rendere molto più realistica la faccenda
matrimonio. Lo fa con un discorso diretto, piuttosto azzeccato.
“Sai cosa penso del matrimonio? Che è un’inutile perdita di tempo e di soldi. Magari lì per lì provi qualcosa di abbastanza intenso da giustificare un passo tanto importante, ma poi? Cosa fai quando dopo un paio di anni ti rendi conto che è tutto passato? Che la dolce fidanzatina che ti mandava ogni sera un messaggino romantico si è trasformata in una rompipalle da competizione che ti perseguita per come sistemi i piatti nella lavastoviglie? E poi, diciamocelo, non è nella nostra natura riuscire a vivere per sempre con una sola persona. E’ malsano e assurdo. Una poetica promessa per allocchi.”
Insomma, tra equivoci e simpatici siparietti, scopriamo un Sebastiano
affatto superficiale, intelligente e udite udite persino romantico.
Lo so, siete svenute. Oppure vi state domandando quanto ci ha messo
Giada a innamorarsi di lui? E lui? Lui si sarà innamorato davvero di
lei, oppure Giada è solo un altro non nome da aggiungere alla lista di
quelle con cui fare sesso? E lei avrà davvero dimenticato il suo primo
amore oppure farà l’ennesima stupidaggine pur di riprenderselo? Sì, lo
so, state scuotendo il capo, affrante. Cioè quale donna con un po’ di
sale in zucca rivorrebbe un tipo sciapo e pure antipatico come Stefano e
lascerebbe andare il romanticone dagli occhi blu con sodi muscoli ben
distribuiti e valvole cerebrali più che brillanti?
Sebastiano infine aggiunge qualità alle già evidenti qualità fisiche che
madre natura gli ha così generosamente elargito. La delicatezza
inattesa per essere un uomo. La franchezza disarmante. La volontà di
mostrarsi per quello che è. Pregi e difetti. La sua è una dichiarazione
che non lascia indifferenti (non fate le dure di cuore, suvvia, dategli
una chance).
“…Non c’è niente di passeggero in te. L’ho sperato. Lo credevo… ma non mi è passata. Per sei mesi non ho fatto altro che pensare che volevo tornare da te. Volevo tornare per dirti che io voglio esserci per te. Che voglio vivere sapendo che ti aspetti qualcosa da me e che io sono in grado di dartelo. Di qualunque cosa si tratti. Qualunque cosa tu voglia, io ci sono.”
Credetemi ci sono cliché che vengono disattesi in maniera più che
adeguata. Perché la storia non sarà originalissima, ma il divertimento è
assicurato e non mancano i colpi di scena. Anche quando immaginiamo che
una situazione si chiuderà in una maniera, l’autrice invece ci spiazza
un secondo, scegliendo tutt’altra strada.
Perché in definitiva l’amore è anche questione di chimica, di reazioni a catena.
L’amore è come un pacco regalo mi ha fatto parecchio divertire.
Barbara Schaer scrive in maniera fluida, gradevole, i suoi personaggi
sono frizzanti e simpatici e l’intreccio è ben sviluppato. Anche se
sappiamo già come andrà a finire, che una commedia non può essere tale
se non possiamo contare sull’happy ending, è di sicuro ben riposta la
fiducia in quest’autrice al suo terzo romanzo, che mi ha fatto
trascorrere qualche ora allegra, lasciandomi anche qualche corposo
elemento su cui riflettere, prova ne sono le varie citazioni di sopra e
non da ultima quella con cui vi consiglio questa lettura. Ci si sente
bene tra le pagine di questo libro. Ci si sente più leggere e si
sorride. E per il cielo c’è sempre bisogno di farsi una risata.
L’amore è come un pacco regalo e non importa quello che ci trovi dentro, com’è la confezione o qual è l’occasione celebrata. Quando lo ricevi ne sei felice e basta.
INTERVISTA ALL'AUTRICE...
Barbara Schaer
mi ha incuriosita. Qualcuno sta lontano dai self perché qualche volta
incappa in abbozzati canovacci con un uso approssimativo della
grammatica e una trama con poche idee confuse. L’amore è come un pacco regalo
è un self piacevole, con una storia gradevole, personaggi simpatici e
intelligenti, uno stile fluido e un editing ben curato. Volevo capire
chi fosse questa giovane autrice che non aveva nulla da invidiare a
firme ben più note nel nostro affollatissimo panorama letterario. Così
l’ho contattata in privato. Ho scoperto una persona amabile, poco
incline a parlare di sé.
Virginia Parisi: Barbara, grazie per aver accettato di rispondere a qualche domanda.
Barbara Schaer: Ciao Virginia :) Grazie a te per avermi contattata e per questa bella opportunità!
V.P.: Perché scrivi? Cioè la notte non è meglio dormire?
B.S.: Questa domanda
me la faccio spesso anche io :) Tra lavoro e famiglia il tempo che posso
dedicare a me stessa è davvero risicato, e scegliere di trascorrerlo
scrivendo alle volte è parecchio faticoso... però non riesco a farne a
meno. Anche solo pensare di smettere, di non ritrovarmi più con i miei
personaggi, di non poter più immaginare storie, mi fa star male.
E' un hobby che mi emoziona e mi fa sentire libera... quindi, dal mio punto di vista, credo sarà sempre irrinunciabile.
V.P.:Generi diversi. Hai all’attivo due urban fantasy e una commedia romantica. Esperimenti o pura ispirazione?
B.S.: Un
po' e un po', credo. L'urban fantasy è il genere a cui mi sento più
vicina, o semplicemente quello che all'inizio mi ha fatta sentire più
fiduciosa, ma a un certo punto ho sentito il bisogno di cambiare e allo
stesso momento di misurarmi con qualcosa di diverso, con un pubblico
molto più vasto e un mercato decisamente più agguerrito.
Alla fine credo sia andata bene. Mi sono divertita molto a scrivere "L'amore è come un pacco regalo", e i commenti di chi l'ha letto sono stati per lo più positivi.
B.S.: La protagonista di Onislayer,
il mio secondo Urban Fantasy: Alex. L'ho amata moltissimo e mi è
rimasta nel cuore, e non vedo l'ora di ritrovarmi con lei fra le pagine
del seguito di questo romanzo.
V.P.:Perché il self?
B.S.: All'inizio
essere un'autrice self era l'unica possibilità per essere letta, adesso
è una scelta molto consapevole che mi ha fatto rifiutare proposte di CE
importanti.
Mi
piace essere self. Mi piace avere il controllo su tutta la gestione del
mio lavoro, dalla scrittura alla pubblicità sui blog alle scelte
economiche, principalmente perché mi fa sentire libera, secondariamente
perché fino ad ora, leggendo i contratti che vengono proposti, non ho
ancora trovato una valida alternativa. Il mercato sta cambiando,
le dinamiche autori-pubblico e pubblico-CE stanno cambiando, e dal mio
punto di vista è assolutamente necessario uniformarsi a questo
cambiamento e non fossilizzarsi in situazioni che iniziano ad
appartenere al passato.
B.S.: Per
scaramanzia preferisco non sbottonarmi troppo :D Ho scritto tre romanzi
diversissimi, ciascuno che necessiterebbe di un seguito anche se, a
parte Onislayer, sono tutti autoconclusivi. Diciamo, quindi, che non sto lavorando a niente di estremamente "nuovo".
V.P.:Hai a disposizione uno spot di 30 secondi per convincere le lettrici del blog a leggerti. Ti cronometro ne?
B.S.: Oh, no! Così mi metti in crisi!!! E i secondi volano... ok, forse ci sono... "L'amore è come un pacco regalo"
probabilmente non è il romanzo più originale che sia mai stato scritto,
o quello più ironico, o quello più divertente. Però ha un'anima. O,
almeno, io l'ho scritto mettendo a nudo la mia di eterna romantica che
adora sognare, e se anche voi siete così Giada e Sebastiano vi
conquisteranno!
Grazie di cuore, il più grande successo è tutto ciò in cui speri.
Grazie al blog La mia biblioteca romantica a tutto lo staff e alla mitica Francy.Leggi su La mia biblioteca romantica
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