“Niente è pesante per chi ha le ali”
Questa
è la traduzione in italiano del titolo di questo romanzo scritto da
un’autrice esordiente italiana che immagino abbia davanti a sé
tantissime soddisfazioni. Alis Grave Nil è latino e già dal titolo questo libro spicca per originalità in mezzo a tanti titoli in inglese e italiano.
E
così come gli angeli, questo è proprio un libro che “ha le ali”, che
spicca il volo fin dal principio e si libra leggero nel cuore e nella
mente del lettore fino all’ultima pagina.
Come
avrete già capito, ho adorato questo romanzo ed è stata una passione
nata in poche righe… non so come succede, ma quando inizio un nuovo
libro e dalle prime righe ho la sensazione di essere “a casa” ho la
certezza che la lettura sarà entusiasmante e questa reazione a pelle non
mi ha mai ingannata. Anche con Alis Grave Nil ho provato la stessa
cosa: l’ho iniziato mentre aspettavo l’ora di uscire dal lavoro (sì,
sono fortunata! Nei tempi morti al lavoro posso mettermi in poltrona con
un libro!) volendo scoprire giusto la partenza… e mi sono ritrovata a
divorare i primi due capitoli senza accorgermi di aver passato l’orario
di chiusura: era un buon segno.
Come
avevo anticipato nel post di segnalazione, in questo libro si parla di
angeli, in particolare di angeli caduti e arcangeli… ma scordatevi gli
asessuati biondini ricciolati dei biglietti d’auguri, perché gli angeli
non sono mai stati così pericolosi: bellissimi e immortali, ma anche
altrettanto letali, chi per scelta, chi per necessità.
La
protagonista di contro è umanissima, che più umana non si può e vi
assicuro che è impossibile non affezionarsi all’istante. Sara, questo il
suo nome, è sopravvissuta miracolosamente all’incidente automobilistico
che le ha portato via entrambi i genitori in una volta sola,
lasciandola sola affidata alle “amorevoli” cure della sorella maggiore…
che la detesta apertamente! E io ho detestato lei (Reb) come non ho mai
detestato un personaggio libresco o una persona vera… ci sono stati
momenti in cui ho temuto che il mio sguardo infuocato dalla rabbia desse
fuoco all’e-reader, tutto perché Reb si accanisce con tutta sé stessa
per tormentare la sorellina e rovinarle anche i pochi momenti di gioia
che la vita le regala! GRRRR!
La
vita di Sara non sarebbe rose e fiori nemmeno senza l’intervento della
sorella: non ha amiche con cui confidarsi, non ha e non vuole un ragazzo
(dopo che il suo primo amore l’ha bellamente mollata per stare con sua
sorella!), si sente un brutto anatroccolo da sempre e ora si sente anche
in colpa per non essere morta con mamma e papà: in realtà è bella e
buona e quindi è inevitabile sperare che riesca a riscattarsi.
(Questa l'ho fatta oggi da una frase del libro e non potevo non inserirla!) |
Questo
romanzo mi ha fatto spesso trattenere il fiato perché come in ogni
buona favola, prima del “vissero felici e contenti” bisogna sopravvivere
alla regina cattiva, che in questo caso non è una bella e malefica
megera ma un’intera schiera di arcangeli perfidi e insensibili.
Ma basta così altrimenti finisce che vi rivelo troppo!
Dovete
leggerlo per scoprire tutto quello che vi aspetta, i non pochi colpi di
scena... e un epilogo che ha fatto perdere un battito al mio cuoricino.
Bello,
intenso e romantico, ma non romantico fastidioso tipo zucchero che
cola, ma romantico che fa sospirare il cuore. E per chi teme di
incappare in una storia melensa, non preoccupatevi perché non è quello
che troverete in Alis Grave Nil perché l’amore è condito da pericoli e
azione e decisioni difficili: intorno a Eric e Sara si muovono un gran
numero di personaggi che rendono il “panorama” vario e imprevedibile.
Che
dirvi ancora? Se non l’avete ancora messo in WL vi consiglio di farlo…
io da parte mia incrocio le dita per un seguito e mi farei volentieri il
tatuaggio di Eric!
E con questo passo e chiudo :)
VOTO:
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