lunedì 28 ottobre 2013

[Onislayer] Recensione di Dilhani Heemba

Ringrazio tantissimo Dilhani per la sua recensione di Onislayer su Goodreads! :)


Premessa: le 5 stelline sono del tutto soggettive, comunque, se volessi essere oggettiva e cattiva come sono di solito, sarebbero 4.
Sarebbero 4 per due motivi in particolare: accettabili refusi a parte (molti meno di quelli che a volte si trovano su libri di grosse CE!), ci sono degli errori di grammatica, che non sono né di distrazione né di battitura in quanto ripetuti e che danno fastidio. L'altro motivo è che l'autrice ha deciso di buttarci in un mondo di demoni e leggende giapponesi sconosciuto, che spiega attraverso personaggi secondari solo dopo un po' di pagine, troppe, a mio avviso, considerando che non ce n'era bisogno, perché i protagonisti e i comprimari sanno di che si tratta e il narratore è onnisciente; avrei apprezzato questo uso se uno dei protagonisti ne fosse stato all'oscuro e noi avessimo seguito la sua scoperta, gestita così, purtroppo, lascia il lettore nella confusione per troppo tempo inutilmente. La punteggiatura si lascia per strada un po' di virgole, soprattutto con vocativi e alcune subordinate, e ogni tanto il POV si perde, niente di non risolvibile con un editing attento.

Perché allora 5 stelle? Perché Onislayer mi ha davvero sorpresa: è un autopubblicato scritto in modo semplice, ma non banale, la lunghezza delle frasi non è mai eccessiva e si adatta a ciò che descrive; oltre ai protagonisti, i personaggi comprimari, per una volta tanto, non sono mai "raccontati", li vedi. I due protagonisti sono vivi, escono dalle pagine, con i loro pregi e difetti, possono anche non piacere, ma sono reali; io ho preferito Alex/Asami a Jin, no, che dico… io ho amato Alex/Asami!! Sarcastica e spietata, è una stronza, ma una stronza davvero onesta, che piace, perché tutto sommato la comprendi, io almeno l'ho compresa; è una persona che sacrifica i propri sentimenti, i propri desideri, per sfuggire a qualcosa, ma anche per il bene degli altri. Il dolore e la sofferenza per un segreto che nasconde, li ha anestetizzati con una vita dura e solitaria. Faccio un po' di fatica a immaginarla con questi capelli matti (lunghi da una parte e rasati dall'altra per un motivo che non svelo), ma l'immagino comunque bella nel suo sangue misto. È un personaggio in crescita e che non si contraddice mai; entrambe cose che mi piacciono molto. Era tanto che un personaggio non mi entrava così nelle vene. Per chi la conosce, mi ricorda un po' il caratterino di JJ.
Jin forse ha un carattere più femminile, quando si parla di sentimenti, tuttavia è un guerriero (e un futuro capo) e lo sa fare bene! E l'unico che nella freddezza di Asami/Alex riesce a leggere qualcosa di diverso. La ama con una devozione invidiabile, nello stesso tempo però, nei suoi confronti è come bloccato: son più le volte che si piange addosso, che quelle in cui agisce, per fortuna, quando lo fa, darebbe la vita per lei.

La loro storia d'amore tormentata è tutto tranne che melensa, anzi, ben si adatta ai due caratteri, forse avrei limato un paio di passaggi in cui i due cambiamo sentimenti e atteggiamenti in poco tempo, ma niente di troppo rilevante.

Il cattivo di turno è insopportabile quanto basta, ma spero di sapere qualcosa di più di lui, in seguito.

Lo stile del romanzo (un adult) è adatto a personaggi e trama: duro, diretto e consapevole; riesce però a farsi più morbido in determinati momenti. Ho apprezzato tantissimo questa cosa, perché molti autori non lo fanno (o non riescono a farlo) e da autopubblicati è ancora più difficile. I dialoghi sono credibili e molto spesso ironici.

L'ambientazione è ben curata e mai invasiva. Per una volta tanto, ho condiviso la scelta di un'italiana che ambienta la storia negli USA, perché fa parte della trama (e non perché fa telefilm americano-yeah!).

Sulle leggende giapponesi, che sono colonna portante del romanzo, non mi posso pronunciare troppo perché non le conosco (a dire il vero non è una delle mie culture preferite), ma posso dire che nella lettura tutto fila e affascina; tradizioni e credenze sono perfettamente amalgamate con moto, pistole, giacchetti di pelle, calze a rete, cosche mafiose e locali hard, insomma con il moderno, e danno vita a un ottimo urban fantasy.

La trama, adrenalinica, è complessa e originale, non solo perché mischiata a leggende giapponesi, ma proprio per come si svolge, per quanto verso la fine intuibile, davvero non ha nulla a che fare con i giàVisto giàLetto che girano in libreria. Per lo più coerente e credibile, anche se alla fine non ho capito perché uno dei cattivi non abbia sparato a uno dei buoni.
La bella e azzeccatissima copertina è di Daniele Montella. Spero che l'autrice si decida a fare la versione cartacea!

Ormai risulta una domanda retorica, ma, davvero, le case editrici dove sono??


Link alla recensione su Goodreads 


Dilhani Heemba:
Nata nello Sri Lanka, è italiana per adozione. Ama scrivere, leggere e disegnare fin da bambina. Laureata alla Sapienza, scrive racconti e poesie da sempre. È autrice della saga Nuova Terra, che ha avuto un buon successo grazie al passaparola in rete ed è ancora in cerca di editore serio. Il suo ultimo racconto, gratuito, è “Le Figlie di Ananke. Black Light”. Scrive ancora, perché non può farne a meno; la pubblicazione è un'altra storia.
Dilhani Heemba è uno pseudonimo: Dilhani è uno dei nomi più usati nello Sri Lanka, dove è nata, significa “piccola stella”; Heemba é una sorta di acronimo del suo inizio nome, cognome e secondo nome.


Sito web:
http://www.dilhaniheemba.com/

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