Ringrazio tantissimo Dilhani per la sua recensione di Onislayer su Goodreads! :)
Premessa: le 5 stelline sono del tutto soggettive, comunque, se volessi
essere oggettiva e cattiva come sono di solito, sarebbero 4.
Sarebbero
4 per due motivi in particolare: accettabili refusi a parte (molti meno
di quelli che a volte si trovano su libri di grosse CE!), ci sono degli
errori di grammatica, che non sono né di distrazione né di battitura in
quanto ripetuti e che danno fastidio. L'altro motivo è che l'autrice ha
deciso di buttarci in un mondo di demoni e leggende giapponesi
sconosciuto, che spiega attraverso personaggi secondari solo dopo un po'
di pagine, troppe, a mio avviso, considerando che non ce n'era bisogno,
perché i protagonisti e i comprimari sanno di che si tratta e il
narratore è onnisciente; avrei apprezzato questo uso se uno dei
protagonisti ne fosse stato all'oscuro e noi avessimo seguito la sua
scoperta, gestita così, purtroppo, lascia il lettore nella confusione
per troppo tempo inutilmente. La punteggiatura si lascia per strada un
po' di virgole, soprattutto con vocativi e alcune subordinate, e ogni
tanto il POV si perde, niente di non risolvibile con un editing attento.
Perché allora 5 stelle? Perché Onislayer mi ha davvero sorpresa:
è un autopubblicato scritto in modo semplice, ma non banale, la
lunghezza delle frasi non è mai eccessiva e si adatta a ciò che
descrive; oltre ai protagonisti, i personaggi comprimari, per una volta
tanto, non sono mai "raccontati", li vedi. I due protagonisti sono vivi, escono dalle pagine, con i loro pregi e difetti, possono anche non piacere, ma sono reali; io ho preferito Alex/Asami a Jin, no, che dico… io ho amato Alex/Asami!! Sarcastica e spietata, è una stronza, ma una stronza davvero onesta,
che piace, perché tutto sommato la comprendi, io almeno l'ho compresa; è
una persona che sacrifica i propri sentimenti, i propri desideri, per
sfuggire a qualcosa, ma anche per il bene degli altri. Il dolore e la
sofferenza per un segreto che nasconde, li ha anestetizzati con una vita
dura e solitaria. Faccio un po' di fatica a immaginarla con questi
capelli matti (lunghi da una parte e rasati dall'altra per un motivo che
non svelo), ma l'immagino comunque bella nel suo sangue misto. È un personaggio in crescita
e che non si contraddice mai; entrambe cose che mi piacciono molto. Era
tanto che un personaggio non mi entrava così nelle vene. Per chi la
conosce, mi ricorda un po' il caratterino di JJ.
Jin forse ha un
carattere più femminile, quando si parla di sentimenti, tuttavia è un
guerriero (e un futuro capo) e lo sa fare bene! E l'unico che nella
freddezza di Asami/Alex riesce a leggere qualcosa di diverso. La ama con
una devozione invidiabile, nello stesso tempo però, nei suoi confronti è
come bloccato: son più le volte che si piange addosso, che quelle in
cui agisce, per fortuna, quando lo fa, darebbe la vita per lei.
La loro storia d'amore tormentata è tutto tranne che melensa,
anzi, ben si adatta ai due caratteri, forse avrei limato un paio di
passaggi in cui i due cambiamo sentimenti e atteggiamenti in poco tempo,
ma niente di troppo rilevante.
Il cattivo di turno è insopportabile quanto basta, ma spero di sapere qualcosa di più di lui, in seguito.
Lo stile
del romanzo (un adult) è adatto a personaggi e trama: duro, diretto e
consapevole; riesce però a farsi più morbido in determinati momenti. Ho
apprezzato tantissimo questa cosa, perché molti autori non lo fanno (o
non riescono a farlo) e da autopubblicati è ancora più difficile. I
dialoghi sono credibili e molto spesso ironici.
L'ambientazione
è ben curata e mai invasiva. Per una volta tanto, ho condiviso la
scelta di un'italiana che ambienta la storia negli USA, perché fa parte
della trama (e non perché fa telefilm americano-yeah!).
Sulle
leggende giapponesi, che sono colonna portante del romanzo, non mi posso
pronunciare troppo perché non le conosco (a dire il vero non è una
delle mie culture preferite), ma posso dire che nella lettura tutto fila
e affascina; tradizioni e credenze sono perfettamente amalgamate con
moto, pistole, giacchetti di pelle, calze a rete, cosche mafiose e
locali hard, insomma con il moderno, e danno vita a un ottimo urban
fantasy.
La trama, adrenalinica, è complessa e originale,
non solo perché mischiata a leggende giapponesi, ma proprio per come si
svolge, per quanto verso la fine intuibile, davvero non ha nulla a che
fare con i giàVisto giàLetto che girano in libreria. Per lo più coerente e credibile, anche se alla fine non ho capito perché uno dei cattivi non abbia sparato a uno dei buoni.
La bella e azzeccatissima copertina è di Daniele Montella. Spero che l'autrice si decida a fare la versione cartacea!
Ormai risulta una domanda retorica, ma, davvero, le case editrici dove sono??
Link alla recensione su Goodreads
Dilhani Heemba:
Sito web:
http://www.dilhaniheemba.com/
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