Grazie di cuore a tutte le blogger che hanno recensito L'amore è come un pacco regalo!
Recensione di Silvia su My Bookish Philosophy:
Il mio commento: Premetto che, uno dei motivi principali
per cui ho letto questo romanzo, infischiandomene altamente di bisogni
fisiologici più o meno importanti (da quando l’ho cominciato non ho
smesso un attimo di leggere, nemmeno per cenare o andare in bagno!!
Considerando anche che sono sveglia da quasi 24 ore ormai.), è stato il
fatto di aver già letto altri libri dell’autrice. Sono rimasta
totalmente affascinata dal suo modo di scrivere, dal modo di trasmettere
emozioni attraverso le parole, decisamente, l’autrice non si è smentita
nemmeno su questo romanzo. Appena ho visto la notizia della sua uscita
sono corsa su Amazon
a comprarlo, visto poi il suo prezzo irrisorio! È dall’anno scorso che
il mio cervello ha bisogno di una dose, più o meno regolare, di romanzi
sentimentali che mi straziano e mi fanno venire voglia di fare qualcosa
di folle, e dopo più di un mese di astinenza dovuto agli esami
dell’università, sono stata messa K.O. È un libro impossibilmente
travolgente e impetuoso.
La situazione… Giada è la protagonista di questo romanzo.
La storia inizia con una “temporanea” pausa di riflessione della sua
relazione di due anni con Stefano, su richiesta di lui. Temporanea
perché lei pensa che dopo averlo lasciato riflettere, lui sarebbe
tornato da lei, ma, come sa anche la vocina nella sua testa, questo sarà
l’inizio della sua tragedia (oppure no?). Dopo questo fulmine a ciel
sereno, la sua amica Ilaria la invita a uscire e cerca di farle passare
una serata fuori da “Giada”, tanto più che si tratta della notte di
Halloween. Giada si travestirà da una Trilli improvvisata e tra le
incertezze e i dubbi, nota un bellissimo moro con due occhi azzurri da
paura disinvolto ma anche annoiato. Va a parlargli ma riceve un
maleducato due di picche e presa dalla foga del momento (e forse anche
un pochino dall’alcol) gli risponde a tono e, cercando poi di fare
un’uscita di scena coi fiocchi combina un disastro. Il “simpatico” ma
terribilmente affascinante moro, si scoprirà poi essere Sebastiano, un
investigatore privato che lavora nell’agenzia di Giorgia, la sorella di
Giada. Tra lo struggimento per Stefano, lo scoprire la tresca di lui e
l’insana intenzione di “vendicare tutte le donne tradite e abbandonate”,
Giada si troverà a stretto contatto con quel gran pezzo d’uomo che è
Sebastiano pronta a fare una serie di scelte sbagliate (soprattutto
verbali), spesso colpa di futili fraintendimenti (oppure di UN solo
grande fraintendimento).
I personaggi… Giada è una donna insicura e incerta,
soprattutto su se stessa. Certe volte mi veniva voglia di prenderla a
schiaffi, mentre altre le avrei volentieri fatto le congratulazioni.
Proviene da una famiglia ricca, ma dai diciotto anni si mantiene da
sola. Ha sempre desiderato matrimonio, figli e una grande casa in cui
vivere, con a fianco un uomo che la amasse. E per un bel pezzo ha
pensato che quest’uomo potesse essere il suo amato Stefano, quando per
tutti gli altri è evidente che con Stefano non avrà (e non avrebbe
comunque avuto) futuro. Si è impuntata terribilmente su questa cosa,
escludendo tutto il resto, persino la vera possibilità di essere felice.
Giorgia è la sorella. Purtroppo nemmeno a lei le cose sono andate
troppo bene, dal punto di vista amoroso. E a suo proposito, il libro
finisce proprio, anzi non finisce proprio, con la sua storia. Ci rimane
un grande e grosso punto interrogativo su come otterrà, e se otterrà, il
suo vissero per sempre felici e contenti. L’ultima protagonista
femminile su cui spenderò due parole è Ilaria. Lei è un po’ una pazza
secondo me, cerca sempre di spronare Giada a fare di più, a osare di più
e grazie a lei, molti pezzi del puzzle andranno al loro posto. È una
ragazza estroversa, che sperimenta di tutto e che passa da un ragazzo
all’altro senza farsi troppi problemi. In questo romanzo sono stata
catturata moltissimo dalle vicende di Giada e Giorgia, mentre quelle di
Ilaria mi sono rimaste meno, probabilmente perché durante la lettura
l’ho vista più come un personaggio di supporto che un personaggio vero e
proprio. Estelle dovrebbe essere la cattiva della situazione perché è
la ragazza che ha rubato Stefano a Giada. Per i personaggi maschili
abbiamo ovviamente Stefano, il bastardo del romanzo, però nel senso
cattivo del termine (anche Sebastiano è un po’ bastardo, ma nel senso
che ci fa girare la testa e contorcere lo stomaco, mentre Stefano è più
il genere a cui vorresti dare un calcio nelle palle). Di Sebastiano beh,
non c’è molto da dire. Ho già seminato qualche parola sparsa per tutta
la recensione, ma giusto per fare un veloce riassuntino: è bellissimo,
ma arrogante, ha un lato da stronzo, però il suo carattere è anche
premuroso e ironico.
Le mie emozioni… Oltre a essere stato il primo romanzo del
2015 che ho letto è stato sicuramente uno di quelli che mi è piaciuto
di più ultimamente, diciamo alla pari di “Per amore” di Penelope Douglas
(La mia recensione QUI)
o addirittura di più. In teoria avrei dovuto leggerlo in due blocchi,
tra oggi e domani, però non sono proprio riuscita a fermarmi. Avevo un
ansia che sembravo una pazza ogni volta che dovevo girare le pagine,
troppo ansiosa per smettere di leggere. Sono rimasta un po’ sconvolta al
capitolo 17, quando ho dovuto rileggere una frase circa venti volte
prima di capire che non stavo dando i numeri e avevo letto giusto.
Ovviamente non mi aspettavo già il lieto fine, ma di certo non mi
aspettavo un cambio di rotta così repentino. Da lì in poi le mie
emozioni si sono fatte più forti e tutto era accentuato per riuscire a
scoprire come e perché tutto si stava svolgendo in quel modo, ma
soprattutto ansiosa di raggiungere il momento che aspettavo. E poi, sul
più bello che arrivo alla fine, il mio tablet mi da la buonanotte
spegnendosi, lasciandomi tra lo scioccata e l’arrabbiata, a chiedermi in
quanti nano secondi sarei riuscita ad accendere il pc, cercare il file e
effettivamente riuscire a finire le ultime pagine che mi mancavano. Ma
dovevate proprio vedere la scena (già un paio di volte aveva cercato di
avvisarmi che aveva la batteria scarica, ma ero troppo presa e avevo
nervosamente chiuso le notifiche anche un po’ infastidita delle
interruzioni), ero super immersa nel libro, sarebbe potuto cadere un
meteorite nel mio giardino e non me ne sarei nemmeno accorta, arriva la
scena clou, il momento che aspettavo dall’inizio del romanzo, e poi
basta. Il tablet si spegne e io rimango ferma a fissare lo schermo nero.
Paralizzata.
Tornando al romanzo, davvero spettacolare. Penso non ci sia altro da aggiungere.
Conteggi finali… Ancora una volta sono stata entusiasta di
leggere uno dei suoi libri, perché non sono tanti i libri che mi
sconvolgono in questo modo. Sono quei libri che ti rimangono dentro e
che se anche non ti ricordi tutti i dettagli dopo qualche tempo,
comunque ti ricordi che sono stati libri intensi che rileggeresti mille
volte e mille volte sempre contenta di poterli leggere. È stata una
lettura indescrivibile, una di quelle che trasmettono talmente tanto che
ti fanno capire lo scopo di un buon libro, ti fanno capire che con
delle semplici parole puoi viaggiare in un mondo tutto nuovo, un mondo
di un’altra persona. E questa è proprio la ragione della targhetta che
ogni tanto (devo dire che purtroppo non accade così spesso) assegno ai
libri, solo a quei libri che mi svuotano ma allo stesso tempo mi
riempiono. La mia vera Bookish Philosophy!
Dal libro: L’amore è come un pacco regalo che non sai quando ti arriva.
Non è come uno di quei regali che hai chiesto di ricevere o un
oggetto che sai già che ti serve. Non è qualcosa che ti risolve la vita,
piuttosto è qualcosa che la complica. Come un soprammobile che non sai
dove mettere o un paio di scarpe difficili da abbinare.
Eppure è una sorpresa che ti rende felice, che ti stampa sul viso un bel sorriso.
E bisogna conservarne il fiocco, piegare per bene la carta, fare buon
uso della scatola e apprezzare quello che si trova all’interno perché
custodire l’emozione che hai provato a scartarlo ti aiuterà nel futuro
incerto, nei giorni che non saranno rosei ma grigi o neri. Perché
sopportarsi non è sempre una passeggiata, e quando i difetti sembrano
superare i pregi, i contro superare i pro, ricordarsi di quella prima
volta, di quel primo momento di intensa meraviglia e sincero entusiasmo
può preservarti dal mandare a monte ciò che speravi durasse per tutta la
vita.
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